Chi è la gatta nera Margot?
Margot era una meravigliosa gatta nera dagli occhi caraibici spettacolari..., a detta anche del suo veterinario al primo incontro, con una storia di vita molto difficile.
Io l'ho amata dal primo istante in cui l'ho vista, anche per il suo colore così "complesso" per una parte del mondo del tutto terza a me (non saprei quale altro termine utilizzare...); lei riconosceva il suo nome, che le avevo dato per la sua bellezza e sinuosità come la storica compagna di Lupin III nella sua tutina nera, e ad ogni mio richiamo o passo era la mia ombra.
Margot proteggeva gli ingressi di casa, scaldava il mio letto, mi svegliava al mattino, mi aiutava a prendere sonno la notte, mi ha "accudito" nella malattia come una figlia, mi ha rassicurata nei momenti difficili, mi rallegrava come un'amica.
Ebbene, per una parte del mondo era, invece, qualcosa di brutto o pericoloso, da evitare o addirittura eliminare, nonostante vivessimo già in un tempo c.d. 'moderno' e in uno spazio c.d. 'avanzato'.
Quando mi capita, ancora oggi, a soli 3 anni dalla sua scomparsa, di leggere o rivedere scene inammissibili in tal senso, da noi vissute in prima persona..., provo un profondo dolore e sconforto verso il presente; mi chiedo: come possiamo raggiungere quegli obiettivi universali, aulici e vitali, entro il 2030, se parte della collettività globale (anche quella c.d. 'evoluta') persegue, tutt'ora, credenze tanto illogiche quanto spietate?
Nella Giornata Internazionale del Gatto Nero - ideata da un ente britannico di beneficenza per animali ‘Cats Protection’ e promossa in Italia inizialmente dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente poi abbracciata da numerose altre associazioni - (insieme a Margot... ed Emma, la sua prima "mamma", entrambe fiere "Funambole") sono in prima linea contro ogni forma di superstizione, la stessa che Margot provò su di sé per il colore naturale del suo manto:
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