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Immagine del redattoreLisa Proietti

Tra Natura e Pietre, riflessioni di un Viaggio dal Fortino Napoleonico al Colle dell'Infinito passando per le Reliquie di Nazareth.

Aggiornamento: 30 apr

Nell'assolata Pasqua 2024 mista a sabbia del Sahara, in attesa di immortalare lo scrittoio utilizzato da Giacomo Leopardi, posizionato davanti alla finestra nella sua camera da letto in 'Casa Leopardi' a Recanati, le mie riflessioni di un viaggio nelle Marche tra Natura e Pietre, insieme alla mia dashboard di Viaggio, hanno scelto di partire dal Fortino Napoleonico a Portonovo sulla Riviera del Conero, per arrivare al 'Colle dell'Infinito', passando per Loreto.


Il motore di questo genere di esperienza, oltre ad un personale appagamento emotivo-culturale, per me, risiede nello sperimentare e suggerire una diversa modalità di lettura di un Tema "caro", durante l'esplorazione di un Luogo identitario.


In tutte le mie analoghe esperienze Pasquali - in particolare, durante quella incentrata sulla riflessione Leonardiana sull'Uomo e sulla Natura a partire dai suoi studi sul volo, durante la visita di Vinci (Toscana) - ho sempre rilevato una costante: l’importanza dell’apprendimento continuo mosso da curiosità osservativa di Domini diversi (anche il giovane Giacomo Taldegardo Francesco Salesio Xaverio Pietro Leopardi era "assetato di conoscenza" e "animato da una multiforme curiosità" costituendo per il suo tempo "...il profilo di un "nuovo" erudito capace di connettere tematiche all'apparenza distanti...").


Ho scelto di non esplicitare dettaglio per dettaglio il tour per garantire un personale impatto emozionale, essendo figlia di un'epoca in cui si ricercava l'emozione dello stupore... (che ho provato, ad esempio, una volta arrivata nell'area ove sorge la 'Torre del Passero Solitario' in cui ho potuto assistere ad un'inaspettata partita di cricket tra bambini); ho scelto, invece, di mettere a sistema lo sviluppo della riflessione attorno ai due Temi prescelti, sia viva voce in loco con chi ho avuto il piacere di incontrare, sia attraverso il mio blog con cultori del genere ispirati da poche, ma autentiche righe.


Suggerisco di vivere questo viaggio mediante il filo conduttore delle 'Pietre':

  • nella 'Baia di Portonovo', sorge il 'Fortino Napoleonico', un'antica fortezza militare edificata tra il 1811 e il 1813 su ordine di Napoleone, duramente "provato" durante la Seconda Guerra Mondiale e completamente restaurato negli anni '60, dal 1969 ospita l'omonimo Hotel; si narra che, per costruirlo, furono utilizzate le pietre del Monastero Benedettino di Santa Maria di Portonovo, distrutto da una frana discesa dal Monte Conero;

  • nel 'Santuario di Loreto', si cela il tesoro unico della casetta della Vergine Maria, in cui Ella nacque e ricevette l’annuncio evangelico, nota come la 'Santa Casa di Nazareth', sottratta provvidenzialmente... nelle Sue pietre... dai crociati nel 1291 per preservarla da rovina certa, in seguito alla cacciata dei cristiani dalla Palestina e trasportata da Nazareth a Loreto, nel 1294;

  • nella 'Casa Leopardi' a Recanati, vissuta fino a quattro anni fa dalla sua attuale discendenza, ogni libro degli oltre 20.000 volumi contenuti nella Biblioteca, così come ogni pietra presente nell'Abitazione, sono attenzionati per tutelare l'ascolto della reale vita quotidiana del giovane Giacomo.


Dal punto in cui sul 'Colle dell'Infinito' le Pietre incontrano la Natura guardando "oltre la siepe", si potrebbe, ora, viaggiare a ritroso fino a tornare alla Baia..., consapevoli che nel pensiero di Leopardi ad una concezione della natura come sistema armonioso si sostituirà una visione della natura come contraddizione che lo porterà alla domanda esistenziale sul senso della vita, che ci accomuna; sulla scorta di questa riflessione, noi uomini di oggi (come "i moderni" di allora, per Leopardi) ci scopriamo vivere lo stesso sconforto: sentirsi in disequilibrio con la natura.



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