Da "I Bauli della Memoria" di mio fratello Luca - percorrendo quarant'anni e quattro traslochi - una passione, una collezione multicolore di oltre 200 Hot Wheels, diventa un arredo ridisegnato dalla memoria e connota uno spazio abitativo nel segno del craftcore, letteralmente: portare al centro il 'craft', l’abilità manuale e manifatturiera.
In questo contesto, tra i più attuali, dove l'artigianato rappresenta un ponte privilegiato per ri-leggere mondi - per me stile di vita respirato da quando ho memoria tra territori rurali animati da artigiani che un tempo non necessitavano di codificare il loro luogo di lavoro in 'laboratorio' per farne acquisire peso in valore - anche nella parete/bacheca che ho progettato e realizzato per Luca a braccetto con l'altro mio Incubatore di progetto 'RifiutiPreziosi', a partire da ricordi emozionali e abitudini condivise negli anni '80 e '90, si evidenziano, in particolare, i seguenti tratti distintivi:
la ricerca di professionisti attenti alla cura dell’Ambiente (inteso nella sua accezione più ampia), per valutare servizi e prodotti insieme innovativi e sostenibili;
la vocazione all’up-cycling ("riutilizzo creativo") e al do-it-youself ("fai da te") di cultori intenti a recuperare e rilanciare in veste nuova ciò che già possiedono in casa.
A seguire, pubblico alcuni scatti di questo "nuovo" prodotto finale, per sua natura a carattere unico, e come si è arrivati ad esso; un ringraziamento speciale a Roberto Gavarini, falegname creativo, che con la sua abilità ha tagliato a misura i diversi materiali dei ripiani tra plexiglass e legno, e a Maurizio Sdoga, innato cultore dell'Economia Circolare, che con la sua disponibilità ha fornito parte dei materiali più adatti al fine realizzativo:
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