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Immagine del redattoreLisa Proietti

La Fotografia è sia Mezzo che Fine, per immortalare attimi unici, nella dinamica della Vita.

Aggiornamento: 22 ago

"La Fotografia è sia Mezzo che Fine nella dinamica della Vita", a mio parere, perché permette di catturare attimi vissuti, rendendoli ricordi indelebili, e rappresenta essa stessa uno di quegli attimi.

Per persone come me che sono nate in un'epoca in cui la fotografia era soltanto analogica, questa accezione sottende gesti, ritualità e sensazioni per lo più "sconosciuti" dalle generazioni nate nell'era digitale; per i nativi digitali necessita di un 'racconto' per candidarsi come 'attraente'.


Io e le prime Pioniere del 'Personal Green Market (PGM)' by EDU - sette donne profondamente diverse, ma accomunate dagli stessi Valori - siamo solite contaminarci di vissuti unici (per noi!), grazie a questa meravigliosa espressione artistica e agli attuali new media, mediante la creazione di Album Tematici ibridi (analogici e digitali) condivisi, ribadendo cosí, ogni volta, la nostra predisposizione ad un vivere emozionale collettivo piuttosto che individuale.


In particolare, in occasione della 'Giornata Mondiale della Fotografia' (19 Agosto), dedichiamo del buon tempo (tra quelle 'ritualità' sopra citate...) a 'raccontare' in vario modo quella "sacralità" di azioni che avvolge-va la fotografia analogica per noi nate negli anni '70, come:

  • l'acquisto, presso il negozio del Fotografo, di un rullino o pellicola (da 24 o 36 fotografie) a colori o in bianco e nero;

  • la corretta predisposizione del rullino nella macchina fotografica, a casa, in un ambiente climaticamente consono (...e con le mani pulite!);

  • la scelta o la percezione del momento da fotografare, quell'attimo...;

  • valutare la luce e posizione migliori;

  • nessuna possibilità di cancellazione...;

  • tra chi scatta la fotografia e l'obiettivo da fotografare, una sola chance (o poco più...);

  • un'esigua (inestimabile...) selezione di momenti da rendere immortali attraverso una stampa;

  • terminare tutti gli scatti (24 o 36, a seconda del rullino prescelto) e solo allora estrarre il rullino dalla macchina fotografica per riportarlo presso il negozio del Fotografo a fini di stampa;

  • scegliere il formato e la carta per la stampa (ed eventuali filtri in colore applicabili dal Fotografo), in relazione alle specifiche destinazioni (album, porta fotografie, etc.);

  • attendere...;

  • l'incognita della stampa...;

  • i sentimenti prima di aprire la busta, dal fotografo..., contenente le 24 o 36 stampe (se venute tutte e come...), quindi lo stupore o...;

  • scegliere e acquistare il porta fotografie o l'album, nel caso di album dedicarvi ore, se non giorni..., a casa, per organizzarle, scrivendo su ciascuna pagina di esso, accanto a ciascuna fotografia inserita, i dettagli più cari;

  • rivederlo e farlo vedere, a casa, soltanto agli amici...


La fotografia analogica con il suo fascino non globale permette di approdare a una sempre diversa prospettiva personale, per questo motivo 'EDU' sostiene ogni forma di avvicinamento culturale a tale mondo, un mondo che sottende principi universali per la costruzione di gruppi e comunità responsabili nel segno della mitezza.


A breve, verranno presentate alcune originali Storie Analogiche, nel Canale YouTube di EDU, connotate il più delle volte da quella "patina sfuocata" che esprime tutta la potenza di un attimo irripetibile che non ha sottratto tempo alla vita...; a seguire, come omaggio alla Giornata odierna, una selezione personalissima di scatti analogici di parte delle 'Pioniere del PGM' (Lisa, Silvia, Raffaella, Glenda, Paola e Laura):


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